Gioco online, un terzo degli utenti usa siti illegali Secondo uno studio commissionato dalla Lega Oeperatori di gioco su canale online, su un campione di 2000 giocatori oltre 650 finiscono nel mercato illegale

di Marco Mobili

 

Un terzo dei giocatori online gioca su siti illegali. È quanto emerge dall’indagine «Conoscenza e percezione dei siti di scommesse illegali», realizzata da Emg Different per la Lega Operatori di Gioco su Canale Online (Logico). Il sondaggio, svolto tra il 2 e il 6 ottobre 2021, è stato realizzato su un campione di 2000 persone rappresentative della popolazione di circa 700 comuni italiani.

Come spiega Moreno Marasco presidente di Logico, «lo scopo del sondaggio è quello di comprendere fino a che punto sia chiara, da parte dei giocatori e non solo, la differenza tra siti legali e illegali di gioco e fino a che punto arrivi la percezione della pericolosità di questi ultimi».

Senza pubblicità è sottile il confine tra legalità e azzardo

L’indagine conferma, dunque, le difficoltà che i giocatori oggi incontrano nel distinguere tra chi opera nella legalità e chi invece lo fa fuori da ogni regola e la reputazione dei siti risulta simile e senza distinzioni.

Per Marasco grande responsabilità è da ritrovare «nella norma che stabilisce il divieto di pubblicità e dal suo effetto controproducente. Il divieto di comunicare e pubblicizzare al quale sono obbligati tutti i siti di gioco legale, ha aperto la strada ai siti illegali che, non dovendo sottostare ad alcuna norma, hanno avuto ed hanno tuttora le mani libere».

Cosa dicono i numeri dell’indagine

Se tra i giocatori on line, il 46,7% conosce almeno un sito legale, l’11,7 è a conoscenza dei siti illegali. Le fonti principali di conoscenza sono il passaparola (28%), la pubblicità in tv, sui giornali, in radio o per strada (27%), la pubblicità sul web e sui social (21%).

Vi sono però coloro che ricercano personalmente sul web le piattaforme (50% tra i giocatori dei siti illegali, 38% per quelli dei siti legali).Secondo l’indagine, dunque, non c’è una netta consapevolezza della pericolosità del gioco online illegale: solo il 25% dei giocatori ne conosce i rischi, contro il 53% del totale degli intervistati.

Non al ritorno al passato ma no al proibizionismo

La pubblicità dei siti legali è uno degli strumenti di tutela dei giocatori, poiché mette in luce i rischi e i pericoli ai quali va incontro chi decide di giocare al di fuori delle regole. Il 35% degli intervistati ritiene infatti che il divieto di pubblicità abbia reso gli utenti meno informati e per questo meno tutelati e il 31% è consapevole che abbia fatto aumentare il gioco illegale.

Tuttavia, nonostante le posizioni espresse in merito all’inutilità effettiva del divieto, l’opinione verso la norma richiama anche un passato non gradito al pubblico, se si considera che il 51% del campione, giocatori compresi, si dichiara molto o abbastanza favorevole nei confronti della legge anti pubblicità del gaming.

Come aggiunge Marasco «Qualsiasi forma di proibizionismo cieco e rigido, come si sa, esercita attrazione. Prima dell’introduzione del divieto, da tempo invitavamo il settore a dotarsi di una disciplina per regolamentare la pubblicità. Noi come associazione ci siamo autoregolamentati, perché consapevoli del fatto che il sistema non potesse andare avanti così, sia per gli utenti che per gli operatori stessi. Siamo quindi i primi a non voler tornare alla situazione precedente al divieto, ma non possiamo ribadire che quest’ultimo non solo non ha contrastato la ludopatia ma ha addirittura favorito chi opera illegalmente e quindi a danno di tutta la società, aziende e consumatori».

E il presidente di Logico la vede come gli intervistati «il divieto è inutile ma è meglio che rimanga per evitare un ritorno al passato, sul quale tutti hanno delle responsabilità, ma nello stesso tempo si dovrebbe aprire una discussione su nuove metodologie. Discussione che per Logico non si può più rimandare oltre ed è forse necessario agire per garantire un’esposizione pubblicitaria differente rispetto al passato».

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