Ricerca ISS, Marasco (Logico): “Pubblicità dei giochi, nostro codice di autodisciplina un modello per regolamentazione”

ROMA – «Quando si parla di gioco on line si rischia di fare di tutta l’erba un fascio. Soprattutto per quanto riguarda il gioco minorile. La ricerca dell’Iss tratta il problema, ma non ci dice quanti dei minori censiti si dedicano semplicemente ai videogiochi e quanti invece si orientano sui giochi con vincita in denaro. Sarebbe utile pubblicare il questionario, così che ci si possa rendere conto di come sono state formulate le domande». Questo il parere di Moreno Marasco, presidente di Logico (associazione che riunisce alcuni dei principali operatori online), a margine della presentazione della ricerca sul gioco dell’Istituto Superiore di Sanità. Quello del gioco dei minori è un argomento che gli sta particolarmente a cuore: «In questa ottica bisogna fare una distinzione fra gioco legale e illegale, perché è evidente che per quanto riguarda l’online, quando si parla di minori ci si riferisce solo ai siti illegali, visto che in quelli legali c’è un filtro alla fonte. Diverso è il caso del gioco terrestre. Lì i minori entrano in ballo perché evidentemente nelle agenzie e nelle tabaccherie non c’è sempre un controllo adeguato».
Altro tema caldo, la pubblicità: «La ricerca – dice Marasco – dimostra che l’online rappresenta una fetta quasi insignificante delle problematiche, e credo che avrebbe senso intervenire sulla regolamentazione anche in base ai risultati di questa indagine. Ci auguriamo che la nostra recente iniziativa di autodisciplina possa essere utilizzata come modello per incidere sulla qualità degli spot, piuttosto che sancirne il totale azzeramento». Da Marasco, un accenno anche al registro delle autoesclusioni: «Strumento valido, ma non lo si dovrebbe limitare all’online. Va prevista un’estensione al gioco sul territorio, magari anche in forma anonima».